Arianna Matta | FLOATING DREAMS
A cura di Valentina Luzi | In collaborazione con Emmeotto Arte
Opening 7 Marzo 2020 ore 18.30
RELAIS RIONE PONTE | ROMA
Via Giuseppe Zanardelli, 20 – 00186
        (visite solo su appuntamento)
Relais Rione Ponte, in collaborazione con la  Galleria Emmeotto, il 7 marzo 2020 si accende con le cromie della nuova mostra  Floating Dreams dell’artista Arianna Matta. L’esposizione, negli ambienti  comuni e in una delle suites del boutique hotel, si va ad inserire con perfetta  sincronia tra le opere della collezione permanente, come da nuovo progetto  artistico inaugurato alla fine del 2019.
La mostra propone una selezione di dipinti di  medie e grandi dimensioni, alcuni recenti, altri realizzati appositamente per  lo spazio.
Quando si vedono, per la prima volta, le opere di Arianna Matta, la reazione è tutto tranne che razionale, nonostante la pittura raffinata e lo studiato equilibrio della tecnica, quello da cui si è rapiti è l’emozione senza argini, si è subito “colpiti” dal coinvolgimento che si prova ad interagire con lo sguardo, al dialogo che si instaura e loro, come risposta, ci offrono la possibilità di essere liberi con i pensieri e le sensazioni.
La bellezza straniante dei soggetti inafferrabili, ma presenti con decisione nello spazio, che siano una serra, un giardino, un ambiente interno, la vegetazione o l’acqua ci trasmettono il loro impalpabile floating, la loro sospensione forse illusoria, forse onirica, un’intimità sognante immediatamente empatica. Il vibrante alternarsi di colori forti, come il viola, il verde, il rosa intenso, a quelli più tenui, trasmette tutto il percorso fisico e personale dell’artista, una contaminazione perfetta tra l’essere e la materia.
Se, apparentemente, la visione delle opere può  portare ad una percezione di scioglimento – liquefazione o destrutturazione  degli spazi e del tempo in una malinconica atmosfera al di fuori di noi, è  proprio lì, invece, che c’è la vita, il gesto e la forza di Arianna, l’emergere  della sua ricerca, del suo carattere e del suo “fare”. Con la propria visione,  senza strutture preordinate, ci accompagna nel “suo” mondo tra accostamenti che  ci sembrano famigliari, ma a tratti inediti, dove riconosciamo qualcosa, dove  il nostro bagaglio mnemonico trova appigli, ma altro rimane celato alla ragione  e solo andando oltre possiamo entrare  in contatto, attraverso l’imprinting iniziale, con l’essenza e permettere al  nostro occhio di scoprire i dettagli del continuo gioco tra macro e micro –  cosmo. Gli interni/non interni, i paesaggi veri o presunti, le forme accennate  o definite, ognuno si mescola nella propria dimensione, dando vita ad un  iperspazio assolutamente unico e personale come è quello dell’inconscio, o di  quel passaggio impercettibile tra reale e irreale, tra sonno e veglia o dei  pensieri che da vigili cominciano a vagare liberi- daydreaming- nel posto che vogliono, dove l’immagine non è del  tutto definita, ma rimane nel ricordo, nel tracciato del “risveglio”, qualunque  esso sia. Lo spazio – tempo, nelle opere di Arianna ti avvolge, ti porta fuori  dall’ordinario, ti conduce in un luogo di Carrolliana magia. La scomposizione  visiva che può, in un primo momento, destabilizzare lo sguardo, è la spinta per  innescare nuove visioni, che travalicano il confine tra le differenti  atmosfere.
        Le ampie pennellate, ottenute con studiate  soluzioni e sperimentazioni pittoriche, delicate, ma decise, corpose, ma  eleganti, si susseguono negli spazi espositivi tra luce naturale e artificiale,  in base all’ora del giorno, in una rincorsa tonale in continuo movimento. Gli  ospiti del Relais potranno prendere possesso del loro tempo di pausa, di  riflessione, di floating dreams,  un’occasione per interrompere la frenesia razionale e perdersi nel proprio  “altrove”, guidati dai linguaggi di Arianna.
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