CONTEMPORARY EXPERIENCE | Marco Angelini, Barbara Salvucci, Verdiana Patacchini, Keziat
A cura di Emmeotto Arte
RELAIS RIONE PONTE | ROMA
Via Giuseppe Zanardelli, 20 – 00186
            (visite solo su appuntamento)
Relais Rione Ponte, in collaborazione con la  Galleria Emmeotto, è lieta di presentare la mostra Contemporary Experience, che celebra il decimo progetto espositivo  all’interno di Spazio Arte, realtà che fa incontrare l’arte contemporanea e gli  ospiti del boutique hotel, nella cornice del centro storico di Roma, a pochi  passi da Piazza Navona, e il quarto anniversario dell’apertura della struttura.
Gli eleganti ambienti e le raffinate camere del  Relais Rione Ponte, al secondo piano di un palazzo del XVII secolo, sono il  luogo ideale per ospitare le opere d’arte di artisti italiani e internazionali  in un’atmosfera sofisticata dove le persone possono interagire con la  creatività contemporanea.
L’ospite diventa, nella propria camera e nelle  aree comuni, interlocutore attivo delle opere, alcune ideate appositamente per  gli spazi del relais, e protagonista della propria esperienza artistica.
In mostra, fino al 2 luglio 2018, una selezione  di opere di quattro artisti che hanno allestito mostre personali nello Spazio Arte:  Keziat nel 2015 e Marco Angelini, Verdiana Patacchini e Barbara Salvucci nel  2017 sotto la direzione artistica della Galleria Emmeotto. Pur nelle diversità  stilistiche e formali, tutti hanno studiato progetti site specific per gli  spazi portando le caratteristiche peculiari della propria ricerca artistica.
Marco  Angelini (Roma, 1971; vive tra Roma e  Varsavia) per l’occasione espone una  serie di opere di diversa datazione per ripercorrere l’excursus espositivo già presentato nella personale Abstract Configurations lo scorso anno,  ma con nuove proposte. Egli fa della superficie pittorica  il luogo d’incontro di forme e materie, segni e significati. Una ricerca  espressiva dominata dalle materie più diverse, per lo più di riciclo, base su  cui va poi ad intervenire con pigmenti, polveri, colle, metalli e  plastiche. Materia e colore si intrecciano nelle tele, lo spazio acquisisce,  attraverso la modalità del prelievo oggettuale, una terza dimensione che è la  continuità logica tra figurazione e astrazione.
            L’itinerario pittorico dell’artista è  strettamente connesso allo studio della società e del reale che irrompe nelle  tele attraverso gli oggetti della quotidianeità, la cui funzione originaria  diviene di volta in volta trasformata stravolgendone il significato.
Nel 2002, Verdiana si trasferisce a Roma per frequentare l’Accademia di Belle Arti. Studia pittura tra Roma e la Spagna e nel 2007, con la cattedra di Giuseppe Modica, si diploma in pittura, con una tesi su Carlo Guarienti di cui diventerà allieva.
Nel 2011 espone alla 54° Biennale di Venezia nel Padiglione Italia. Da gennaio 2016 le è stata assegnata una residenza presso il centro artistico MANA Contemporary di New York e nello stesso anno, la sua personale è stata presentata al Consolato d’Italia a Park Avenue.Negli ultimi anni ha vissuto viaggiando tra l’Italia e l’America e firma le suo opere con lo pseudonimo Virdi.
La ricerca di Barbara Salvucci (Roma, 1970) prende vita dalla sperimentazione  sulla materia, realizzando le opere su diversi supporti come carta, stoffa  damascata, zinco, bronzo e video, passando dal sofisticato tratto grafico dei  disegni alle incisioni, fino alle opere con vernice fluorescente e le lightbox,  pensate e realizzate appositamente per il Relais Rione Ponte per dare una  maggiore connotazione site specific al progetto espositivo Skin, durante la personale appena conclusa. L’aspetto formale,  composto dal segno meticoloso e attento e la padronanza della tecnica, è legato  in maniera indissolubile alla componente emotiva che si riconosce in ogni  opera, un viaggio inconscio all’interno del sé.
            La produzione di Barbara Salvucci è una  personale e forte esperienza artistica, dove meditazione, concentrazione e  gestione emozionale sono protagonisti dell’azione da svolgere sui materiali, in  un insieme di creazioni legate tra loro da un’armonia dei segni, che viaggiano  da una superficie all’altra.
Kezia  Terracciano, in arte Keziat, (San Severo, 1973; vive a Roma). Nel corso  della sua produzione artistica ha realizzato opere pittoriche su tela, disegni  a penna su carta e tela, illustrazioni per importanti case editrici, fumetti,  per poi sperimentare nel mondo delle animazioni video, installazioni e  performance interdisciplinari di musica, danza, teatro e arti visive. Sempre  evidente nella sua ricerca uno sguardo surreale sul mondo in cui gli elementi  si muovono liberamente, all’interno di una dimensione onirica dove si  intrecciano e fluttuano realtà e fantasia, immaginazione ed esperienza,  emozioni e pensieri. Nonostante l’utilizzo di una tecnica complessa e  articolata dal punto di vista estetico, Keziat non cede mai al decorativo, ma  accoglie e coinvolge, nella propria narrazione, lo sguardo dello spettatore.
            I  suoi progetti, dal 2009, assumono carattere internazionale e diventano  itineranti come Visionaria  (San Severo, Roma, New York, Singapore e  Amsterdam) e Hybrids (Miami,  Bangkok). Inoltre, ha presentato i suoi lavori a Venezia, Parigi, Firenze, Hong  Kong, Lussemburgo, San Francisco, Chicago, Los Angeles, Washington, Toronto,  Stoccarda, Perth, Kuala Lumpur, Porto, Jakarta, Milano, Helsinki e Ljubljana
            Nel  2018 partirà il suo nuovo ciclo di mostre e performance Introspective.
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